Giusto ieri si è insediata la commissione che dovrà decidere le quantità di droga consentite come uso personale e quelle oltre le quali viene considerato spaccio.
Se non sapete un cazzo sulla nuova legge andate qua.
Cosa c’è di strano in tutto questo?
Nulla vero?
C’è una legge, il governo la fa applicare sfruttando il parere neutro e imparziale di una commissione di esperti.
Eh.. è qua la pecca.
Il governo l’ha nominata due settimane fa.
Sono undici esperti.
Ci sono tossicologi di fama che da anni lavorano nelle università o al Ministero della Sanità.
Il fatto è che non ci sono solo questi tossicologi, c’è anche gente un po’ troppo schierata.
Qualche esempio?.
Nicola Carlesi, ex capo del Dipartimento antidroga, en passant già deputato di An nella legislatura 1996-2001 e con un glorioso passato nel Msi abruzzese.
Luisa Regimenti, medico legale, si è candidata nel Lazio per Alleanza Nazionale nel 2005.
Sulla professionalità non si discute, ma cosa bisogna aspettarsi da una simile commissione politicamente un tantino sbilanciata?
Lascio decidere a voi.
«Sono studiosi – spiega il sociologo Guido Blumir – che conoscono bene le sostanze, però ignorano la cultura sociale della droga, le quantità che effettivamente vengono consumate e che circolano nelle strade, i tagli minimi, i prezzi, nella commissione manca la sociologia e l’economia del fenomeno droga, mancano anche gli aspetti legati alla criminologia. E’ una commissione più che monca».
Cosa ne penso io?
Io penso che sia giusto far capire che le droghe sono differenti.
Il tamarro prenderà la cocaina perché fa figo, senza pensare che ti distrugge in un modo molto diverso dal farsi una canna.
Sono anche dell’idea che sarebbe d’uopo spiegare che farsi una canna non è che faccia bene.. come fumare tabacco dello stato e come ubriacarsi.
c’era una volta una monaca che andava in giro per i coffeeshops di Amsterdam..
Bisogna difendere il diritto di farsi male. Che noia una società in cui tutti sono sani e belli e produttivi.
prima o poi cazzo faranno leggi anche su quanti caffè possiamo bere al giorno, quanti ciccioli, quanto lambrusco. Voglio decidere io che razza di cose sane o zozze introdurre nel mio corpo, non sti stronzi della casa delle libertà. penso di volermi più bene di quanto me ne vogliono loro.
moro
E’ corretto non volere il paternalismo statale ma si dovrebbe anche responsabilmente non incidere sul servizio sanitario pubblico.
Vuoi ubriacarti tutte le sere? Fallo, poi però non piangere che vuoi le cure ospedaliere per i problemi al fegato.
Vuoi girare senza casco? Sei libero ma non vorrai mica che al pronto soccorso ti curino la testolina quando cadi.
Eh sì perché in quel caso paga tutta la comunità per il gusto dell’individuo di tenere certi comportamenti.
Voglio invece far notare che negli ultimi anni nessuno è mai stato ricoverato per aver fumato una canna mentre qualche volta è successo che il riccone di turno ci abbia quasi lasciati per la troppa coca.
E pensare che la legge punisce più severamente l’hashish rispetto alla coca della buona società.
Allora anche: vuoi giocare a calcio? allora firmi che i menischi o i crociati te li paghi tu….
vuoi andare a fare volontariato il iraq? allora la cauzione del tuo rapimento non la paga la comunità, ma tua madre! vuoi farti mettere incinta? allora comincia a risparmiare se mai pensassi di abortire.
ce ne sono di cose che lo stato finanzia con le mie tasse e io non sono d’accordo… preferirei le usassero per aprire asili o abbattere le rette nelle RSA piuttosto che fare la Torino-Lione. Personalmente preferisco pagare il fegato nuovo ad un alcolizzato (che se è così magari c’entra il disgio sociale) che finanzaiare le scuole dei preti.
moro