Discreta giornata di merda (e non dal punto di vista meteorologico) -parte #2-

Mangio alla svelta e alle 13.45 mi presento in università per dare l’esame di Psicologia Generale.

Ah prima di raccontarvi cosa è successo, vi faccio un piccolo riassunto di come funzionava questo esame.

Prenotazione OBBLIGATORIA via web attraverso i servizi studenti.

Esame strutturato a test a risposta multipla, le domande 50 vengono pescate da un bacino di 300 possibili. Il server genera un foglio elettronico “randomizzando” le domande per ogni studente iscritto presente nel server stesso. Si prende la sufficienza con il 75% di risposte corrette.

Beh continuiamo, arrivano le 14 e il Prof. inizia a chiamare gli studenti.. attendo e attendo ancora e noto che il mio nome non compare.

Mi avvicino al prof controllo la lista.

Il mio nome non c’è.

Tiro fuori dal mio magico borsello delle meraviglie un foglio con stampata la conferma di prenotazione dell’esame.

Il prof mi guarda con gli occhi di fuori e chiama subito il capo-tecnico informatico.

Dopo mezzora appuriamo, assieme al prof e al tecnico, che sono iscritto ma che il server non ha nel database il mio nome.

E quindi? “e quindi signor Pelodia il suo nome non fa parte delle persone per cui verrà randomizzato un compito. Torni all’appello di gennaio”

E quindi l’ho preso in culo anche qua!

E quindi mi giran le palle ma non ce la faccio ad essere incazzato.

Sento solo tanta delusione. Porca puttana ho passato il weekend del mio compleanno a studiare, l’8 dicembre ecc sprecando tempo per colpa di teste di cazzo.

Qundi sommiamo: il mio libretto disperso (ritrovato per puro culo) + la lettera del comune dispersa per un viaggio di 100m + l’esame non dato per colpa di teste di cazzo = il morale a terra.

L’unica nota di colore della giornata è la home page di Repubblica.it appena dopo le 19. (notare la foto)