TFR – 6 cose da sapere

Stasera mi butto, parlo di economia.

Mi è appena arrivata questa mail che reputo molto interessante.
Ve la incollo direttamente.

Prendetevi il di tempo per leggere, é importante.

Il prossimo giugno 2005 (sembra rinviato a settembre vedi link)   verrà applicato il famoso decreto legge sul TFR (trattamento di fine rapporto = liquidazione) con il silenzio-assenso.

COSA VUOLE DIRE? Significa che se non facciamo niente, il nostro TFR verrà tolto dalla gestione delle nostre aziende ed assorbito in un fondo gestito dall’INPS comune a tutte le categorie.
Questo significa molte cose:

  1. Non rivedremo mai più il capitale, ma solo un vitalizio a fine carriera di cui non si sa il valore
  2. Molti dei fondi che aderiscono sono in passivo: ad es. i piloti sono in passivo e percepiscono stipendi lordi annui intorno ai 250 milioni; questi fondi così "pesanti" in passivo non fanno altro che abbassare anche i nostri che magari non lo sono
  3. Se non si esprime volontariamente il diniego a questo trasferimento entro i sei mesi all’approvazione del decreto, il 100% del TFR verrà definitivamente perso ed incorporato nel fondo comune di cui sopra
  4. Chi lavora, ma anche chi e’ disoccupato, deve spedire la dichiarazione di non assenso: ad es. se 5 anni fa ho lavorato una stagione a raccogliere le pere e da allora non ho più lavorato, se non spedisco la dichiarazione mi verrà per sempre tolta la possibilità di riavere il mio TFR.
  5. Se il mio TFR viene assorbito, non potrò più riaverlo neppure per motivi di salute o per la ristrutturazione o l’acquisto della casa, come invece avviene adesso
  6. L’assenso o il diniego andrà deciso prima di sapere quali saranno le condizioni di tale fondo, ergo: prima dateci tutti i vostri soldi, poi vi diciamo come ve li ridaremo!!


Fate attenzione perché i titolari delle società per cui lavoriamo non sono obbligati a comunicarci tutte queste cose.
Il decreto sarà attuato il prossimo giugno 2005, come annunciato il 23 marzo 2005 dal ministro del Welfare Roberto Maroni.
Pertanto, se i tempi di pubblicazione del decreto sul silenzio/assenso saranno confermati, da giugno scatterà il termine dei sei mesi per esprimere la scelta sulla destinazione del TFR.
Dovrete pertanto esprimere il vostro eventuale diniego entro il prossimo dicembre 2005.

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5 risposte a TFR – 6 cose da sapere

  1. anonimo scrive:

    seguo il tuo sito e il tuo blog di frequente.

    e vorrei chiederti una cortesia…

    anche io ho un sitarello, molto molto amatoriale e casereccio, linkato da nessuna parte, e che è visitato solo da amici e parenti. siccome mi piace molto la struttura del tuo .it, potrei prenderne evidenti spunti per migliorare il mio (in pratica personalizzare il tuo html). please, please (premia la buona fede, avrei potuto non avvertirti, e sicuramente tu non lo avresti mai visto). ovviamente se lo desideri ti cito come autore della grafica, e ti linko. grazie, e scusa per l’ot.ciao

  2. Pelodia scrive:

    @utente anonoimo fallo pure ma mi devi pagare in “salsa del mio paese” di Scazza.

    Se non sai cos’è la salsa del mio paese e non sai chi è Scazza allora fottiti.

    Cmq fai quel che vuoi basta che mi linki e che in ogni pagina in fondo a fianco della tua firma ci sia scritto una roba del tipo “template by -tuo nome- & Pelodia” linkando il mio nick al sito

  3. valeh scrive:

    mail interessante! ne sento parlare da parecchio ma non sapevo che fossimo quasi giunti al momento dell’attuazione..

  4. anonimo scrive:

    ok, ho “personalizzato” la tua pagina, e ho messo link e ringraziamenti. ti do l’indirizzo (magari volessi vedere come ho rovinato la tua opera…) in una mail senza fare spam.

    grazie (inutile dire che non so cosa sia la salsa di scazza, quindi mi fotto)

  5. anonimo scrive:

    Questa mail è una bufala

    Ti giro questa cosa che ha scritto il sindacalista della mia ditta (cad.it),

    che di ste cose ne sa un casino…

    Buongiorno, sono Flavio Brentonego, un delegato della RSU di una grande

    azienda informatica (industria metalmeccanica) di Verona..

    Rispondo ennesimamente (per favore divulgatela) alla email sul TFR da buon

    informato dicendovi subito che mi appare come una bufala o, al limite, in

    qualche modo riferita a un contesto politico sindacale vecchio di un anno o

    più.

    Elencherò prima le critiche di sostanza, maturate insieme ai nostri

    colleghi, in particolare Carlo R. (che ringrazio), che si sono

    dettagliatamente informati, per poi dirvi il resto delle mie impressioni.

    Andiamo con ordine.

    La quasi totalità del testo (vd.allegato) è inesatto o falso.

    1. Il decreto attuativo della delega fiscale dovra’ essere emanato entro

    ottobre 2005: il termine del 30 giugno e’ stato spostato dopo l’emanazione

    del decreto legislativo sul risparmio.

    2. Il TFR, in caso di silenzio assenso, andra’ in un fondo categoriale

    quando presente (COMETA per i metalmeccanici) e in fondo separato dell’INPS

    nel caso il lavoratore sia di una categoria senza fondo previdenziale

    3. Vale sempre la legge sul TFR, ovunque esso sia (azienda, fondo chiuso,

    fondo aperto, gestione separata INPS) che prevede la possibilita’

    dell’anticipo per acquisto casa o spese sanitarie proprie o famigliari.

    4. Il rendimento del TFR, una volta entrato in un fondo previdenziale

    integrativo, rientra nelle logiche di investimento del fondo: in un’ottica

    di medio/lungo periodo i rendimenti dei fondi sono ben superiori al

    rendimento previsto per il TFR attuale!

    5. Se i datori di lavoro non informeranno i lavoratori sulle modalita’ di

    scelta nei 6 mesi dopo l’emanazione del regolamento attuativo, i Sindacati

    informeranno.

    6. Per evitare di avere qualsiasi problema, invito ad aderire subito ad un

    fondo chiuso di categoria.

    In conclusione: tranquillizzatevi…

    Il Governo deve ancora legiferare e il Sindacato ci dirà sul da farsi al

    momento.

    Si stanno incoraggiando i fondi chiusi (per noi il COMETA

    http://www.cometafondo.it) in quanto redditizi, deducibili e incrementati da un

    cotributo aziendale. Consiglio di informarvi presso il proprio fondo di

    categoria.

    Consiglilo anche di contattare il Sindacato a voi più vicino per avere le

    informazioni dalle fonti che fanno gli interessi dei Lavoraori…

    Consiglio di farlo subito, perchè alla propria pensione state già

    contribuendo…

    E` stato fatto del “terrorismo” a mio avviso inutile.

    I Sindacati stanno ufficialmente tranquillizzando un po’ tutti, ma a voi

    stessi non risparmiate gli approfondimenti del caso (dopotutto anche questa

    potrebbe essere una bufala, o NO!?).

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